Enoteca Mastore

Chi siamo

 

La storia della nostra enoteca, dal Salento a Vimercate

Tutto ha inizio nel 1956, con l’arrivo di due giovani sposi salentini che aprono in Vimercate un “Trani”, termine che a Milano e dintorni identifica il locale che vende il vino.

Il rapporto fra Milano e i pugliesi parte da fine ‘800, quando – venendo loro negato il commercio del loro vino con la Francia – iniziano ad aprire vinerie alla mescita a Milano, i “Trani”, appunto, che offrono vino molto forte e corroborante a buon mercato.

Nel secondo dopoguerra queste vinerie pugliesi aumentano al punto che il termine “Trani” entra di diritto nel dialetto milanese e nella sua poetica.
L’atmosfera di quegli anni, fra ricostruzione e boom economico, è irripetibile e leggendaria: il Trani è una filosofia, un luogo popolare che diventa anche di aggregazione intorno ai programmi serali della neonata televisione italiana.

L’entusiasmo con cui la giovane coppia svolge il lavoro accresce il riscontro di cui gode fra la clientela e la spinge ad adottare una visione sempre più imprenditoriale: la vineria diventa bottiglieria, si inizia la consegna a domicilio, si attrezza uno spazio di stoccaggio e imbottigliamento.

Successivamente l’attività si articola: mantiene la bottiglieria per la vendita al minuto, ma avvia il commercio all’ingrosso con l’arrivo dal Salento di autocisterne di vino da far riposare in botti o cisterne, da sottoporre a vari passaggi di vinificazione per poi essere imbottigliato e consegnato.
Avviene nel 1968 il trasferimento dell’attività nell’attuale sede di via Duca degli Abruzzi, dove ha modo di svilupparsi ulteriormente, innovarsi secondo le nuove esigenze di mercato e specializzarsi.

La chiusura del commercio all’ingrosso avviene nel 2008, mentre si va sempre più qualificando l’enoteca che molto ha contribuito alla divulgazione della cultura vinicola per una vasta clientela, anche extracittadina.

Enoteca Mastore, vendita di vini e prodotti di eccellenza

Perseguendo la strada tracciata, che vede l’enoteca – oltre a luogo che offre un’accurata selezione di vini – centro propulsore per approfondire la civiltà del mondo enologico, l’enoteca Mastore, con la sua storia e continuità, ha oggi il volto e la personalità di Giovanna che la conduce dal 2012.
E’ figlia d’arte, come ama definirsi, con il valore aggiunto di una formazione universitaria sulla comunicazione e le p.r., culminata con la laurea presso lo IULM.
Si deve a lei il taglio moderno dell’attività avviata dai genitori, attualizzata nell’offerta e nella funzione.

La gamma dei prodotti è ridisegnata con l’introduzione di vini esteri, distillati, bollicine, ai quali si affiancano sugli scaffali (ancora quelli di una volta, volutamente) prodotti gastronomici in abbinamento, per realizzare confezioni regalo raffinate e personalizzate.

L’attività di vendita si unisce alla didattica: organizzazione di corsi di vari livelli, serate di degustazione ed eventi promuovono anche l’aspetto relazionale fra i partecipanti e il relatore che vanno molto oltre la pura acquisizione di nozioni.
La missione di queste serate è l’educazione al bere, il riconoscere gradualmente le sensazioni che ciascuna bottiglia custodisce, preparare e affinare la sensibilità individuale per connettersi all’arte del bere, scoprendo così un universo.

La graduale e consapevole “costruzione del palato” forma la capacità di giudizio e consente di accordare la preferenza a un vino invece di un altro, coniugando la competenza con il gusto personale.
Esiste, infatti, una memoria olfattiva che viene attivata ogni qualvolta ci accostiamo ai profumi di un vino: può ricondurci a ricordi legati a momenti e luoghi importanti della nostra vita, all’infanzia, alle prime condivisioni gioiose, a una cena indimenticabile… Il profumo di un vino è come la Madeleine di Proust!
Il vino ci parla di sé e si manifesta con i suoi aromi, la sua personalità, talvolta esuberante talvolta da scoprire lentamente.

L’enoteca Mastore, con il suo storico percorso, si rivolge ad appassionati, a chi vuole accostarsi a questo mondo meraviglioso, offrendo – oltre a scegliere e selezionare – anche un approccio didattico, un’educazione (sia di base sia avanzata) alla degustazione, per riuscire, una volta sgombrato il campo dalle convizioni pregresse, ad apprezzare magari un vino “minore” da scoprire e da cui farsi sorprendere.